Autore: Valerio Dutto | Condividi su:
Il Birrone, o “Birun” come viene affettuosamente chiamato dai mellesi, è una cima che fa parte della lunga dorsale che divide la valle Maira dalla valle Varaita e termina con il Pelvo d’Elva. La sua quota di poco superiore ai 2000 metri non deve farcela liquidare come “cima minore”: grazie alla posizione centrale è uno straordinario punto di osservazione e i quasi mille metri di dislivello da superare per raggiungerlo richiedono un buon allenamento, ampiamente ripagato dalla bellezza dell’ultimo tratto sulla dorsale.
Accesso in auto: da piazza Botta dirigersi in direzione della collina (sud) per seguire la stradina che con un percorso di sette chilometri sale alla borgata Ballatori (1212 m) superando numerosi nuclei di case sparse.
Attualmente sul percorso non sono presenti segnalazioni. Dalla borgata Ballatori (1212 m, fontana) superare la sbarra e procedere sulla sterrata che compie qualche tornante nel bosco. Durante la salita si affiancano alcune antiche abitazioni semi diroccate e, più su, si passa accanto a Frassine (1364 m).

Sulla sterrata verso Frassine
Appena oltre un tornante fa svoltare verso destra passando sotto la meira Giamper. Qua inizia una breve discesa in direzione di una costruzione metallica.

In discesa in direzione della costruzione metallica

Verso meire Rayna
Giunti nei pressi delle meire Rayna seguire ancora la sterrata che curva verso sinistra, poi, qualche decina di metri prima di una sbarra, abbandonarla per prendere a sinistra (indicazioni assenti) una pista che risale la dorsale verso la lunga costa Ribassa.

Sulla costa Ribassa
Il percorso, tra grandi spazi erbosi e ontani, si fa via via più panoramico offrendo una bella vista verso il Monviso da una parte e la bassa valle Varaita dall’altra. Più su, quando la costa piega verso destra in direzione del Birrone, la salita si fa più ripida. Dopo un ultimo strappo tra i rododendri raggiungere il panoramico colle di Melle (1871 m), posto sul confine con la valle Maira all’altezza di San Damiano Macra.

Rododendri in fiore

Il colle di Melle in versione invernale
A questo punto, svoltando verso destra, inizia il tratto più bello e panoramico dell’itinerario, proprio sul displuvio che, tra spettacolari fioriture in primavera e grandiosi panorami, supera alcuni dossi e conduce a una croce di legno (da non confondersi con la meta).

Un’elegante fritillaria

La croce di legno

Sulla dorsale
Appena oltre ci si imbatte in una scultura in cemento che rappresenta la deposizione di Gesù.

La scultura in cemento
La scultura ha una storia curiosa. Venne commissionata a un artista della zona e originariamente doveva essere posizionata sulla cima del Birrone. Il trasporto via terra fu però difficoltoso e arrivati a quel punto fu impossibile proseguire con il mezzo. Giunsero sul posto anche i forestali chiamati da qualcuno che voleva ostacolare l’impresa e tutti insieme la posizionarono dove si trova ora.
Dopo la scultura il percorso si fa più ripido e roccioso fino alla croce di vetta, ormai vicina.

Il percorso diventa più roccioso

Quasi in vetta
Se si ha la fortuna di godere di una giornata soleggiata il panorama è spettacolare, non solo verso il Monviso, ad ovest, padrone incontrastato del paesaggio, ma anche verso le medie valli Maira e Varaita e, più lontana, la pianura.

Croce di vetta

Sulla vetta del Birrone
Il ritorno avviene sul percorso dell’andata.

In discesa