Anello della croce dell’amicizia

Autore: Valerio Dutto    |    Condividi su:   

Un bellissimo itinerario che dal colle san Bernardo delle Sottole risale la lunga cresta che conduce verso monte Ricordone, a due terzi della quale si tocca la panoramicissima croce dell’Amicizia. Il ritorno si effettua invece su antichi sentieri nel vallone di Gilba.

Ascesa
750 m circa

Distanza
14 km circa

Durata
2 h 15' circa

Difficoltà
Impegnativo

Accesso in auto: Un chilometro e mezzo dopo il semaforo di Melle svoltare a destra verso l’azienda agricola Roggero. Procedere sulla stretta stradina che oltrepassa il torrente Varaita e si inerpica superando alcune borgate. Lasciare l’auto in uno slargo subito dopo Chiot.

Procedere sulla stradina asfaltata fino alla cappella di sant’Anna, dove la strada si sdoppia: tenere la destra procedendo sulla comoda strada bianca, asfaltata solo in un tornante, che sale serpeggiando con dolce pendenza. Più in alto superare un pilone, uno degli ottantotto censiti nel comune di Melle.

Dopo settecento metri svoltare a destra su una sterrata e dopo pochi metri abbandonare anche questa per una mulattiera che si inerpica con decisione ancora a destra.

Più in alto tagliare la strada sterrata abbandonata in precedenza e superare un pilone e alcuni ruderi. Confluiti nuovamente sulla sterrata svoltare subito a sinistra su una stradina inerbita che conduce a una baita.

La stradina si stringe e il fondo peggiora, ma in breve si arriva ai piedi del colle san Bernardo delle Sottole, crocevia di strade e sede di una piccola cappella dedicata a san Bernardo da Mentone immersa tra le betulle (fontana poco distante).

Sul fianco sinistro della chiesetta parte un sentiero tra betulle, noccioli e castagni selvatici che va a tagliare il ripido versante della Costabella.

Lungo buona parte della salita passare accanto a caratteristiche formazioni rocciose che contraddistinguono questa zona. Il percorso compie qualche saliscendi offrendo di tanto in tanto buone viste sul monte Birrone e Frassino.

Dopo un lungo tratto in falsopiano, prima che inizi la discesa verso meira Collet, svoltare a destra su una traccia che inverte direzione tagliando in salita una ripidissima radura. Confluiti su una sterrata seguirla ancora verso destra arrivando in breve a un colletto (1.341 m).

Imboccato un sentiero a sinistra che sale tra noccioli, faggi, betulle e abeti rossi portarsi sul versante di Gilba zigzagando ancora tra formazioni rocciose. Più in alto affacciarsi su un buon punto panoramico verso il basso vallone di Gilba, dopo cui prende inizio una piacevolissima dorsale tra betulle e larici.

Dopo un ampio semicerchio raggiungere la croce dell’Amicizia (1.533 m), eccellente pulpito panoramico verso l’alto vallone di Gilba e il versante destro orografico della valle Varaita tra cui spicca il monte Rastcias.

Procedendo a istinto tagliare il costone leggermente verso nord-ovest senza perdere troppo dislivello, fino a che non si intercetta una labile traccia e perfino una tacca isolata.

Questo tratto potrebbe essere problematico con vegetazione rigogliosa o nel periodo dei pascoli, quindi consigliamo di evitarlo dalla tarda primavera all’estate.

La traccia si fa leggermente più marcata e piega verso nord scendendo in direzione di un pascolo.

Appena raggiunto curvare verso ovest recuperando una trentina di metri di dislivello. Il sentiero, ora più evidente ma poco frequentato, segue fedelmente il fianco della montagna e ne percorre le numerose rientranze.

Dopo un lunghissimo percorso il sentiero si amplia a sterrata. Trascurare una pista forestale che scende verso destra e aggirato un costone tornare in vista di Ricchetta, ormai vicina.

Poco prima di raggiungerla abbandonare la sterrata per svoltare a destra su un tratto del cosiddetto Sentiero delle borgate alte.

Poco più avanti piegare verso sinistra su uno scomodo tratto incassato dal fondo un po’ smosso. A un successivo bivio svoltare a destra tra i frassini e scendere alcuni tornantini che proiettano sulla sterrata a monte di borgata Barra. Attraversarla scendendo alla cappella affrescata dedicata alla Madonna della Neve, a sant’Antonio da Padova e a san Giovanni Battista, poi piegare verso destra tra le case in pietra raggiungendo il Sentiero di roccia Bonet (tacche blu).

Svoltare ancora a destra scavalcando poco più avanti un rio che scende dalla comba di Barra su un ponticello di pietre.

Superato un antico pilone proseguire sul sentiero che si mantiene sempre evidente e con un lungo girovagare supera antichi ruderi in pietra isolati.

Più avanti oltrepassare un tratto, per fortuna breve, un po’ disordinato, con tubi dell’acqua che corrono in tutte le direzioni e pezzi in plastica sparsi.

Il sentiero si mantiene poi parallelo al di sotto di una sterrata e più in basso confluisce sulla stradina di accesso al colle di san Bernardo delle Sottole dal versante di Gilba. Seguirla salendo dolcemente verso destra per un chilometro fino all’eccellente punto panoramico della roccia Bonet che domina il sottostante vallone. Lo sguardo si spinge lontano arrivando nei pressi del colle di Gilba. Su una pietra sono presenti alcune coppelle del tutto analoghe a quelle del monte Roccerè sull’altro versante della valle: sono piccoli buchi nella pietra ricavati dall’uomo nell’età del bronzo.

Con una breve discesa tornare al colle di san Bernardo delle Sottole dove si chiude l’anello.

Non resta che ripercorrere a ritroso le tracce dell’andata.

Si declina ogni responsabilità per eventuali incidenti, inconvenienti o conseguenze dannose che possano derivare dalle informazioni divulgate. Chi decide di ripetere questo itinerario lo fa sotto la sua completa responsabilità.